E poi tocca anche lavorare, tra le altre cose.
Che però l’attuale impegno primario è un’opera di vaticana mediazione che nemmeno il Gianni Letta della discografia.
L’argomento è il classico “quando stiamo andando” di tutte le band: facciamo stocazzo di disco oppure ce la meniamo per qualche altro mese in sala prove tra linee di basso, batterie che potrebbero essere 14milioni (e spostambò sto splash?) e chitarre dai suoni praticamente infiniti?
Giga e giga di mail si mobilitano in questi giorni da un capo all’altro della Rete romana (con traceroute che arrivano in australia e a tonga). Siamo 4, con una storia di gruppo ancora tutta da scrivere, ma già disquisiamo che manco i Bitolz ai tempi di Hei Giuda.
Le posizioni sono quelle standard di più o meno tutte le band.
C’è il ragioniere/bandoperator (nella fattispecie io): quello che “abbiamo provato pure troppo mo registriamo” e che “comunque servono delle scadenze chiare”.
C’è The Artist (nella fattispecie il bendlider acustico): quello che sa di avere dei bei pezzi (di che?); che sa che avere dei bei pezzi non è mai bastato a nessuno; che sa che sta in mezzo tra il ragioniere e gli elettrici; e che non sa se è meglio poco ma subito, oppure tanto ma chissà quando.
C’è il serenissimo (nella fattispecie il bassista): quello che secondo lui prima si deve pensare prima alla musica e che chi va piano va sano e non si schianta contro le misolidie.
C’è il panteista (nella fattispecie l’elettrico): quello per cui il Gruppo è sempre più della somma dei suoi componenti e che lo spirito di Jimi sia con tutti noi. Per cui giù con le prove finché distorsione no ci separi.
Finirà a compromessi, al solito. Un primo risultato lo abbiamo comunque ottenuto: si delibera che la discussione via mail è sospesa e si convoca l’assemblea plenaria in pizzeria.
Ah,ah,ah…voluta la bici…ma è una bici su cui è bello pedalare ;)
Sgala sei un grande… rivedo la nostra vita in un blog… a stasera per la riunione plenaria in pizzeria…
;O)
a.